ASSOCIAZIONE SANTA LUCIA

Festeggiamenti di Santa Lucia - I ciechi a Verona e nel mondo - La fantastica notte del 13 dicembre - La storia del territorio

 
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Notice

Informiamo che dal 15 aprile 2011 sono cessate le nostre attività di recupero, manutenzione e valorizzazione di Forte Gisella. Il Forte è stato restituito al Comune di Verona dopo aver realizzato tutti i progetti per cui ci eravamo impegnati. Per conoscere i motivi leggi qui di seguito.

Recupero ed utilizzo del forte

La nostra presenza attiva nel territorio, l'amore e la conoscenza dello stesso, sono all'origine dell' interesse per Forte Gisella (o Dossobuono), ultimo polmone verde del territorio e monumento nazionale. Crediamo che un bene così prezioso debba essere salvato, recuperato e reso fruibile alla nostra gente ed alla città.

Da quanto sopra traggono origine i nostri studi, la progettazione, i lavori di pulizia, sgombero di macerie accumulate in decenni di degrado, recupero e manutenzione del verde.  Da maggio '98, quando il Comune di Verona, proprietario del complesso ha accettato la nostra collaborazione, ad aprile 2011, circa 50 volontari si sono alternatu, con un impegno che ha superato le 95.000 ore di lavoro volontario e gratuito a cui vanno aggiunte 400 ore impiegate da macchine e attrezzature meccaniche di vario genere, l'acquisto di materiali, l'opera di imprese e ditte, consumi energetici, per un valore complessivo che supera i 2.000.000 di Euro. Riteniamo sia un bel dono alla città ed un esempio di impegno qualificato e dedizione concreta e prolungata. 

Chi ha visitato il Forte prima dei nostri interventi ne ricorda la disastrosa situazione, causata da varie deleterie presenze, successive alla partenza dei militari: tossicodipendenti,  pseudo cooperative, extracomunitari ecc. che hanno causato ogni sorta di danni al complesso, lo hanno sfruttato, depauperato, incendiato, usato quale discarica abusiva di materiali tossici e inquinanti. L'assenza di ogni manutenzione ha fatto il resto negli edifici, nel verde e nel terreno circostante. In questi anni abbiamo realizzato molti lavori di recupero storico e restauro, nonche lavori indispensabili alla sicurezza e alla fruizione (impianti elettrici, illuminazione, collegamenti idrici, riattivazione di un pozzo, staccionate di sicurezza, riparazione dei tetti, impermeabilizzazione di alcune coperture, servizi igienici, ricostruzione di apparati murari crollati, restauro dei portali di ingresso, ricostruzione del ponte al secondo ingresso, restauro del cancello e della ringhiera all’ingresso, ripristino dei terreni interni ed esterni, piantumazione di alberi, realizzazione di percorsi didattici floro-faunistici, ecc), oltre alla quotidiana pulizia e manutenzione di edifici, del verde, degli alberi, dei percorsi ecc.

Chiunque ha visitato recentemente il complesso ha potuto constatare i frutti del nostro impegno.

Visite guidate, mostre, giornate riservate ad associazioni e comunità, giornate di festa e comunitarie, campi di lavoro internazionale, estate teatrale “Vivi l’estate al Forte Gisella”, Festa degli aquiloni, ecc. sono realtà consolidate e di sempre maggiore livello che sono state promosse o organizzate dalla Associazione, apprezzate da tutti i Veronesi.

Il Forte è stato restituito al comune di Verona, proprietario del complesso, nell’aprile 2011, a conclusione del nostro impegno, dopo aver realizzato tutti i progetti di recupero e restauro previsti fino alla data di cessazione. Gli organismi del comune preposti, hanno sottolineato ufficialmente l’importanzanza della nostra azione e l’eccellenza dei risultati, indicando il nostro impegno quale esempio per altre situazioni analoghe.

Riconoscimenti unanimi sono giunti da molti altri enti ed organizzazioni anche di livello internazionale.

Questo nostro impegno vuole essere un dono alla città, che oggi può fruire di un complesso fino a ieri “tabù”, divenuto negli anni fiore all’occhiello del nostro territorio.

Perché abbiamo smesso? Le gravi difficoltà, in questo tempo di crisi, a reperire i fondi necessari ai lavori di recupero e restauro, ci hanno costretto a questa decisione. Avremmo potuto proseguire con la semplice attività di manutenzione e di promozione delle varie attività culturali, sociali, ludiche, di aggregazione, ma la nostra vocazione specifica era il recupero e il restauro del complesso. Speriamo vivamente e auspichiamo che i nuovi gestori del complesso, la parrocchia di Santa Lucia in primis, possano continuare nell’opera di mantenimento e di promozione di attività culturali e sociali del Forte e, chissà, a riprendere in futuro il percorso di restauro e di recupero

PER CHI VUOLE APPROFONDIRE LA STORIA RECENTE
(la nostra presenza dal 1998 e le nostre azioni)

Le nostre iniziative per la salvaguardia ed il recupero di forte Forte Gisella prendono origine dalla ricerca storica e dall’impegno sociale e culturale della nostra Associazione nel territorio, che proseguono dal 1984. Forte Gisella, il maggiore di Verona, è un importante monumento nazionale ed è anche l’ultimo polmone verde del territorio; siamo convinti che un bene così prezioso debba divenire fruibile a tutta la nostra gente ed a tutta la città.

Sono note le poco edificanti vicende accadute al forte dalla dismissione militare (primi anni settanta), fino al 1997.

Chi ne è stato a vario titolo in possesso non era certo impegnato in opere di salvaguardia e recupero, ma di sfruttamento, lasciando che tutto scadesse nel massimo degrado; per circa 25 anni non c’è stato nessun intervento di manutenzione, di pulizia e, a quanto ci risulta, nessun controllo.
E’ stato depauperato di quasi tutti gli infissi originali, sia metallici che in legno, di assiti e pavimentazioni; è stato incendiato in varie sale interne; sono state sfondate porte e finestre; riempito, oltre ogni immaginazione, di immondizie in ogni anfratto, locale, buco, corridoio, fogna, vasca, pozzo…; imbrattato con disegni e scritte oscene; scrostato dall’intonaco in varie zone; disseminato di siringhe; utilizzato in diverse aree quale abusiva discarica per grandi quantità di materiali tossico-nocivi ed altamente inquinanti (montagne di traversine ferroviarie semibruciate, batterie di auto esauste, lastre di eternit,…); cosparso di vetri rotti e bottiglie; disseminato di numerose carcasse di auto (diciotto!), furgoni, motorini,…; usato come deposito di water, bidet e lavandini di seconda mano; cosparso, dentro e fuori i locali, di vecchi materassi e letti.
Tutti i percorsi originali erano impenetrabili in quanto ostruiti da macerie e immondizie, fra rovi, arbusti, con una vegetazione invasiva in grado di minare le stesse strutture; pozzi, caditoie e fognature erano aperti e quindi pericolosi trabocchetti.
Il tetto dell’edificio centrale si presentava con parte delle lamiere divelte ed accartocciate, mentre il tetto degli edifici di ingresso era invaso da una autentica boscaglia, che con le radici ha distrutto il manto di copertura e creato vaste e pericolose crepe nella struttura muraria, fino a causare molti crolli del muro stesso (questa situazione è stata verificata lo scorso 5 maggio dall’Assessore Pozzerle, a cui abbiamo chiesto un intervento urgente ai fini della sicurezza); questi dissesti sono causa di gravi infiltrazioni di acqua.
La baracca di destra, con il tetto crollato e le travature scomparse, era riempita da materiale di ogni genere, ed invasa da una fitta vegetazione.
In assenza di una minima attenzione manutentiva alberi infestanti hanno intaccato in varie parti le murature, causando dissesti, crolli e pericoli in varie aree del complesso.

All’interno del forte vivevano, da circa quindici anni - con frequenti turnazioni -, una quindicina di extracomunitari (otto dei quali sono rimasti fino al 2000) senza corrente, senza servizi igienici, senza acqua,…..Costoro entravano impunemente, scavalcando, con una rudimentale scala, il bastione di ingresso, reso accessibile da cumuli di materiale terroso, scaricati abusivamente a ridosso verso il 1992, di provenienza illecita.
Dopo aver trovato loro una sistemazione in altra parte della città ed aver effettuato noi stessi il trasloco, hanno finalmente lasciato libero il forte.
Alcuni di questi hanno successivamente occupato, per altri 2 anni, la casa diroccata confinante sul lato sud ed il bunker tedesco nell’area esterna del Forte.
(Purtroppo tutto il vasto terreno intorno al forte - circa 130.000 mq.-, privo di qualsiasi recinzione, è accessibile da ogni parte per cui risulta incontrollabile e chiunque potrebbe facilmente abusarne; in qualche occadsione abbiamo dovuto far intervenire la polizia per far allontanare roullottes di nomadi che vi si erano abusivamente installati).

Quanto descritto è lo spettacolo che si presentato davanti ai nostri occhi quando, con il responsabile del comune, siamo entrati per la prima volta nel Forte.

Da parte nostra, già nel dicembre 1997, dopo aver completato uno studio preliminare, abbiamo pubblicamente presentato, al centro culturale di Santa Lucia, la prima stesura di un fascicolo contenente il riassunto storico, l’analisi urbanistica, la cronaca, disegni e descrizioni del complesso e abbiamo formalizzato le prime ipotesi di recupero e utilizzo.
Il fascicolo è stato divulgato ad Enti, Gruppi e persone del territorio, con lo scopo di diffondere la conoscenza e di raccogliere idee, proposte e suggerimenti di utilizzo.
Il sondaggio è durato sei mesi e ci ha permesso di redigere la versione finale del fascicolo con la sintesi delle proposte raccolte e con oltre duemila firme di sostegno all’iniziativa.
Il 6 maggio 1998 (150° anniversario della battaglia di Santa Lucia) abbiamo pubblicamente presentato l’iniziativa nel corso di un Convegno al Centro Culturale, alla presenza di autorità ad ogni livello, di un qualificato pubblico e con la partecipazione di insigni relatori.
Il fascicolo con le nostre proposte è stato inviato a tutti gli Enti interessati: Circoscrizione, Comune, Provincia; Regione, Ministero dei Beni Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio, …
Fra i primi a rispondere è stata la Regione Veneto che in una lettera, indirizzata anche al Sindaco di Verona, apprezzava l’iniziativa e dichiarava la disponibilità ad intervenire economicamente a sostegno della stessa (ad oggi purtroppo, stante la brevità della concessione, non è stato possibile accedere ai possibili finanziamenti).
Nel frattempo l’Amministrazione Comunale ci aveva autorizzato ad effettuare delle visite guidate divulgative per gruppi, persone e scuole; ma il desolante spettacolo sopra descritto ci ha fatto capire che ciò non era attuabile.
Abbiamo pertanto chiesto all’Amministrazione di intervenire attraverso aziende specializzate per effettuare il lavoro di sgombero, pulizia, manutenzione, ecc…; vista la risposta negativa dell’Amministrazione a realizzare tali interventi, ci siamo messi a disposizione per fare noi a titolo di volontariato gratuito tali lavori preliminari e ciò a seguito della adesione spontanea di numerose persone, appartenenti a gruppi aderenti alla Associazione, che si sono rese immediatamente conto dell’importanza dell’iniziativa a favore del territorio.
I materiali raccolti, portati all’esterno del forte e suddivisi secondo quanto indicato dal funzionario del Comune, sono stati smaltiti da aziende specializzate (Amia, Ferrovie dello Stato) che, invitate dal Comune, hanno lavorato alcune settimane per smaltire 40 camionate di immondizie e una decina di camionate per trasportare in apposito inceneritore le traversine  ferroviarie.

Non abbiamo chiesto alcuna sede e nessun gruppo che sta partecipando ai lavori con propri volontari, ha chiesto una sede, consapevoli che il progetto va oltre alle esigenze dei singoli gruppi ma si rivolge all’intera comunità e che il complesso va reso fruibile a tutti senza pericolosi frazionamenti. In tal modo il Forte può diventare sede di iniziative di livello per tutti.

Dopo un anno di collaborazione, l’Amministrazione Comunale, con una seconda determina, ci affidava il compito di effettuare i lavori e di organizzare visite guidate, manifestazioni culturali e ricreative nel forte, con lo scopo di vitalizzare e diffonderne la conoscenza.
Da allora ogni sabato e ogni mercoledì durante tutto l’anno, e in ulteriori altre giornate nei periodi di buona stagione, un gruppo impegnato di volontari lavorano al forte ed hanno offerto ad oggi circa sessantamila ore di lavoro gratuito!
Molti hanno messo a disposizione, oltre alla propria persona, anche macchinari ed attrezzature, altri si dedicano allo studio, alla progettazione, alla organizzazione di lavori ed eventi, altri ai servizi necessari, altri a ricercare i fondi necessari, ecc.
Oggi Forte Gisella appare trasformato, curato,  pulito, bello, accogliente e a disposizione di tutti: è diventato uno fra i luoghi più belli e ambiti della città, visitato e vissuto da numerosissimi cittadini (si prevedono 16.000 presenze nel 2007).
C’è chi può sorridere davanti a tutto ciò o addirittura dubitare: possiamo testimoniare che tutti abbiamo lavorato gratuitamente in spirito di volontariato ed i risultati del nostro lavoro si possono vedere visitando il forte!
E’ lo scandalo della gratuità che appare incredibile … ma che è vero!
I primi tre anni sono stati dedicati principalmente alla pulizia.
Con l’intervento dell’Amministrazione, unitamente al nostro lavoro, sono state portate nel Forte le utenze di acqua e corrente elettrica, necessarie per lo svolgimento di minimi servizi; le spese di tali utenze sono a nostro carico.
Abbiamo effettuato quindi i primi interventi urgenti per rendere fruibile il Complesso: staccionate lungo i percorsi, servizi igienici provvisori, un minimo di impianti elettrici, collegamenti idrici, riparazione del tetto dell’edificio principale, manutenzione del Verde e degli edifici ecc.
Sono state realizzate mostre permanenti in alcune sale, un plastico del Forte, visite guidate per scuole, gruppi, cittadini, una “giornata di primavera” con il FAI, una guida del Forte, un sito internet dedicato (questo). Abbiamo esposto un plastico della città di proprietà del comune di Verona; molte di tali iniziative sono state realizzate in collaborazione con Liceo Galilei e altre scuole.
Di grande rilevanza sono poi le attività che si ripetono annualmente come le “giornate di Pasquetta”; la festa degli aquiloni, le giornate per la pace con le comunità di diversa cultura e religione di Verona; l’eclettico e vasto programma estivo “Vivi l’estate al Forte”; il campo di lavoro internazionale – scambio culturale, in cooperazione con il campo trincerato di Mestre e con lo SCI ed oggi con Forte Vechten in Olanda.
Abbiamo partecipato a convegni nazionali e internazionali, promosso ed effettuato studi e ricerche d’archivio, sostenuta la realizzazione di 5 diverse tesi di laurea aventi per oggetto il Forte, ….. e numerose altre iniziative.